domenica 22 febbraio 2009

Minuto di silenzio, per la Lega Calcio

Mi alzo e scopro che Candido Cannavò ci ha lasciato. Astenendomi dal compiangere un uomo, indubbiamente un grande giornalista, che però ho disprezzato per l’ipocrisia che ne ha contraddistinto l’operato specie da Calciopoli in poi, mi è umanamente dispiaciuto. Come sempre, quando muore una persona.

Poi scopro che, contrariamente a quanto previsto, cioè non previsto per Giacomo Bulgarelli, la Lega Calcio ha immediatamente disposto un minuto di silenzio su tutti i campi per ricordare il grande cantore del Giro d’Italia e vate delle gesta del petrolgentleman dai bilanci tarocchi, sig. Massimo Moratti.

In breve: tutti i campi si fermeranno per lui, ma solo il Bologna e incidentalmente Napoli e Inter, avversarie dei felsinei nel giro di otto giorni, hanno commemorato un uomo che ha giocato decine di volte per la Nazionale italiana di calcio.

E’ la Lega calcio a disporre i minuti di silenzio. Quella stessa Lega che si reggeva sul conflitto d’interessi di Adriano Galliani fino al 2006, che permetteva tranquillamente a Moggi&Giraudo di fare il comodo loro, che voleva eleggere Moratti nel 2007, che si è affidata a Matarrese per rinnovarsi alla grande. Quella Lega calcio che ha mortificato le regole del gioco nel 2001 modificando la norma sullo schieramento dei giocatori extra-comunitari un venerdì di aprile, a campionato in corso. Quella Lega calcio che ha eluso i principi di diritto italiano e comunitario sedendosi al tavolo del governo nel 2004 per salvare con decreto quelle squadre – Milan, Inter, Roma, Parma, Lazio – che si trovavano con l’acqua alla gola per via dei bilanci paonazzi.

Quella Lega calcio, insomma, a cui del calcio non importa nulla. Chiaro che un calciatore come Bulgarelli venisse snobbato. Troppo calciatore, troppo brav’uomo, troppo pulito per ricordarlo su tutti i campi. Un simbolo della Bologna per bene non val bene un minuto. Val bene oggi, quel minuto, per commemorare un uomo che supinamente ha continuato a sostenere fino alla fine le eminenze grigie del calcio di oggi. Un Massimo Moratti, tanto per fare un nome. Quello della Saras, dei passaporti falsi, dei bilanci falsi, delle vendite del marchio commerciale a sé stesso, degli scambi col nemico-amico Galliani di calciatori sconosciuti a prezzi da capogiro. Delle plusvalenze fittizie, dei pedinamenti illegali.

Onore alla Lega calcio.

martedì 10 febbraio 2009

L'onorevole col cardinale sotto al letto

"La formula della missione umanitaria in Iraq fu un trucco verbale per “mascherare” l’intervento in guerra, altrimenti dal Colle non sarebbe mai arrivato il via libera. Dobbiamo passare da forza di ingerenza umanitaria a forza combattente. Basta con l’ipocrisia dell'intervento umanitario: è ora di prendere atto che la natura dell’operazione Antica Babilonia è inadeguata alla realtà del terreno. Bisogna rafforzare il dispositivo militare utilizzando tutti gli uomini e i mezzi necessari”. Parole e musica di Gustavo Selva, all’epoca, era il 2005, presidente della commissione difesa alla camera.L’allora quinta carica dello stato ammise di aver preso per il culo la prima e rivelò, semmai qualcuno ne avesse dubitato, come la missione in Iraq sia stata in realtà una guerra in piena regola.Quella bestiale ma sincera confessione va necessariamente correlata con i recentissimi deliri napoleonico-hitleriani di quella specie di omuncolo che il nostro popolo ha misteriosamente fatto riaccomodare a palazzo Chigi il 14 aprile 2008. Questa miseria cerebrale, tutta piccioli e malaffare, si è spesso millantato: imprenditore, operaio, giurista, statista, intenditore di calcio, economista, teologo. Non sapevamo che fosse anche medico. O meglio, che fosse un luminare della scienza medica.

A distanza di dodici anni dallo scoppio della bomba Englaro, questo Ippocrate sui generis si ricorda dell’esistenza di una ragazza in coma irreversibile e in stato vegetativo permanente e lo fa esattamente il 4 febbraio 2009, quando la procedura clinica che porrà fine all’esistenza della sfortunata ragazza è ormai iniziata e le pressioni fondamentaliste di Trastevere si trasformano in anatemi. Pericolosi, è ciò che interessa al sedicente statista, in proiezione elettorale.Il filantropo di Arcore, sempre vigile sulle sorti dell’umanità, dalle ragazze stuprate agli ammalati di AIDS, dagli ebrei gasati ad Auschwitz ai neri d’America che diventano presidenti, ai quali spesso dedica battute o evocative barzellette da raccontare ai suoi ipnotizzati scagnozzi, riesce perfino a stendere una dettagliata diagnosi sullo stato di salute di Eluana.Nonostante le migliori teste della medicina abbiano abbondantemente spiegato in cosa consista lo stato vegetativo permanente, cosa sia in grado di fare una persona in quelle condizioni – nulla, se non muovere inconsapevolmente i muscoli, quali possibilità di ripresa ci siano – allo stato attuale della scienza, lo 0,1% e per puro dovere accademico, il benefattore brianzolo decide che in base alle sue sterminate competenze in materia la ragazza è perfettamente abile e arruolata. Potrebbe perfino “avere un figlio”, magari da concepire insieme al suo ultimo rampollo che non attende altro se non l’opportunità di dimostrare che i poteri di resurrezione del padre sono ereditari.Fra qualche anno, quando un altro George W Bush deciderà di esportare la democrazia in giro per il mondo con ulteriori accorgimenti nucleari, un'altra Eluana potrebbe essere promossa caporal maggiore dell’esercito e spedita, con decreto d’urgenza, a coordinare le operazioni di pace presso qualche pozzo dell’Eni in Medio Oriente.

E’ strano, però, come questo dio in terra continui a non ricordarsi del numero di morti ammazzati dalla guerra in Iraq cui il suo governo ha attivamente – si rilegga l’”ipse dixit” di Selva - partecipato, per la quale addirittura si giunse a prendere per i fondelli il presidente della Repubblica. Sono circa 50.000, esclusi i fedelissimi di Saddam – erano vite umane anche loro - i morti causati da quella guerra. Cinquantamila.E’ ancor più strano che un uomo così polivalente non sia ancora riuscito, nonostante i suoi studi in ingegneria, a installare una connessione internet adeguata con Piazza San Pietro. E’ la connessione più intermittente che la storia ricordi, fatta di prese di posizione del tutto antitetiche e di sinergie a tratti fantascientifiche.Si pensi, quanto al primo gruppo, a quella stessa guerra. Uno degli ultimi appelli di Giovanni Paolo II fu “Mai più la guerra!”. Puntuale, lo stratega di Cologno decise di affiancare l’amico George in quel selvaggio, crudele e criminale sterminio. E la Chiesa abbaiò, ma stranamente non morse.Tornato per venticinquemila voti scarsi all’opposizione, il Cavaliere col cerone si fece partner commerciale, anche se non politico, di quel ripugnante assembramento di pecore che partecipò al Family Day, che nel caso della coalizione del nostro sant’uomo suonava più come Multifamily day. C’erano una miriade di divorziati, separati, risposati, puttanieri e mignotte da far rabbrividire gli sceneggiatori di hard core, ma la Chiesa approvò, applaudì, partecipò e ringraziò. Questo fu un ottimo esempio di sinergia fantascientifica. Come lo fu la democratica e civica campagna per il non voto in occasione del referendum sulla legge n. 40, ovvero sulle cellule staminali. Perché il nostro, ove non lo sapeste, è anche un cervellone della biologia che all’epoca dell’aborto terapeutico della sua signora non aveva ancora i titoli per salvarla, altrimenti...

Nel frattempo uomini, donne e bambini, iracheni e non, morivano sotto i colpi al fosforo bianco degli esportatori di democrazia. Tutto ok, l’importante era salvare la famiglia tradizionale fondata sul matrimonio, anzi su due, o forse tre matrimoni, dall’offensiva laica, quindi costituzionale, dei senza-dio. L’importante era ricordare che Galileo, a parte le scuse ufficiali, rimane un eretico infedele come tutti gli scienziati. Il resto, la guerra, i bambini uccisi, i mutilati, facevano parte del disegno di Dio di trasformare l’Iraq, finalmente, in una democrazia occidentale. Erano sacrifici da fare, in nome della democrazia. Oggi, miracolosamente, la vita di una donna assume per il neurologo lombardo l’essenza della sua missione politica: salvare il genere umano da ogni pericolo.

E’ veramente strano, questo presidente del consiglio. Giura su di un testo che poi definisce come il frutto avvelenato del politburo post fascista italiano, nonostante la massiccia partecipazione alla Costituente di socialisti e democristiani, confluiti poi in massa in Forza Italia. Obnubila i suoi recenti studi in teologia proponendo una norma oltraggiosa, quella sì, per un medico: denunciare un paziente sol perché clandestino, venendo meno al giuramento di Ippocrate, pardon, di Silviocrate. Si dimentica di essere anche un giurista e spara cazzate sulla legittimità costituzionale di un decreto legge rispedito con veemenza al mittente dal capo dello stato.

Tutto e il contrario di tutto. Ovvero, tradotto in italiano corrente: il vuoto. Un minestrone immangiabile, vomitevole, nauseante per la mediocrità maleducata dell’uomo e la miseria culturale del politico. E un’indegna congrega di idioti, da Quagliariello a Cicchitto, dall’infinito Gasparri all’anti-giurista Alfano, con la lingua penzoloni accoglie la notizia della morte di una ragazza come si fa con un fiasco di vino in mano in una bettola dei sobborghi di Roma. E la sinistra ancora si divide fra binettiani al cilicio e veltroniani “maanchisti”, che laici sono ma che devono guardarsi le spalle dai falli cattolici pronti a sodomizzarli un’altra volta. In nome di non si sa quale principio morale.E la Chiesa, sempre più lontana dall’uomo e dalle sue sofferenze, continua impudica a ringraziare e a sostenere queste nullità umane, come se ai Quagliariello o ai Cicchitto fosse interessato davvero il destino di una ragazza. Come se il loro scopo non fosse quello di spostare l’occhio di bue lontano dalle contro-riforme che scaveranno la fossa a questo miserabile paese. Imbroglioni.