domenica 21 giugno 2009

De Gasperi, l'ultimo statista

(ANSA) - ROMA, 20 GIU - I governanti d'Italia e del mondo, 'specialmente' i cattolici, abbiano sempre a 'incoraggiamento e stimolo' la figura di Alcide De Gasperi. Nell'udienza alla Fondazione De Gasperi, presenti la figlia Maria Romana e Giulio Andreotti, il Papa ha ricordato la figura dello statista (di cui e' in corso la causa di beatificazione). 'Seppe -ha detto- prodigarsi per il bene comune', fu 'docile e obbediente alla Chiesa, ma autonomo e responsabile nelle scelte, senza servirsene per fini politici'.

Il Papa si sbaglia. De Gasperi era un politico squisitamente laico, oltre essere un uomo di Stato e dotato di un eleganza e di un piglio decisionista non da poco. Gli fu rifiutata persino udienza dal Papa per l'anniversario di matrimonio e lui ebbe a dire parole bellissime, che dovrebbero essere scolpite nelle menti di un politico credente ma veramente laico.
La presenza di Andreotti, sopra il quale la sentenza per mafia ancora aleggia, era prevedibile ma penosa: il portaborse che, come ricordava Montanelli, in Chiesa, anziché con Dio parlava con il prete. Piccola parentesi: De Gasperi aveva vissuto per anni in Austria ed era stato parlamentare nell'impero Austro-Ungarico. E fu fatto fuori dai professorini democristiani che erano dei capponi, direttamente usciti dalla parrocchia. Chi lo rivendica come padre spirituale compie un errore ed un'ingiustizia. Per gli ex-DC (da Franscechini a Pisanu), Aldo Moro va già più che bene. Ai funerali di De Gasperi ci fu un tale che aveva capito tutto il quale urlò: De Gasperi non è di voi democristiani, è di noi italiani. Raro esempio di cittadino saggio.'